La villa romana del Casale è una villa tardo-romana i cui resti sono situati nei pressi di Piazza Armerina (EN), in Sicilia. Dal 1997 fa parte dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.La Villa dopo i primi scavi Le prime campagne di scavo a livello scientifico dentro la villa romana del casale, promosse dal Comune di Piazza Armerina, furono eseguite nell’anno 1881. Gli scavi furono ripresi nel 1935 fino al 1939, ed infine, con l’intervento della Regione Siciliana negli anni 50, fu portato completamente alla luce l’intero complesso, grazie all’opera dell’archeologo Vinicio Gentili che ne intraprese l´ esplorazione in seguito alle segnalazioni degli abitanti del posto.
Basandosi principalmente sullo stile dei mosaici, il Gentili datò in un primo momento l´impianto della sontuosa abitazione sorta su una più antica fattoria non prima della metà del IV secolo. Successivamente lo stesso studioso assegnò la villa all’età tetrarchica (285-305 d.c.). Alcuni studiosi suppongono che la villa fosse appartenuta ad una personalità altolocata della gerarchia dell´Impero Romano (un Console), mentre altri sostengono che la villa sia appartenuta all´Imperatore M. Valerio Massimiano, detto Herculeos Victor.
Abitata anche in eta’ araba, la villa fu parzialmente distrutta dai normanni, in seguito, una valanga di fango, provenienti dal monte Mangone, che la sovrasta, la coprì quasi totalmente.
I mosaici, di una ricchezza e di una varietà unica al mondo, ne fanno una gemma inestimabile nella storia dell´arte.
Molte delle sale della residenza presentano il pavimento con mosaici figurati in tessere colorate. Le differenze stilistiche fra i mosaici dei diversi nuclei sono molto evidenti. Questo, tuttavia, non indica necessariamente un’esecuzione in tempi diversi, ma probabilmente maestranze differenti, che mediavano eredità alessandrine e tendenze siriache utilizzando vari “album di modelli”.