L’esistenza di un teatro a Siracusa viene menzionata già alla fine del V secolo a.C.. dal mimografo Sofrone, che cita il nome dell’architetto, Damocopos, detto Myrilla per aver fatto spargere unguenti (“myroi”) all’inaugurazione. Il teatro ebbe grande importanza come sede dell’attività teatrale del commediografo Epicarmo, dei contemporanei Formide e Deinoloco, del tragediografo Frinico.Eschilo vi rappresentò nel 476 a.C. “Le Etnee”, tragedia scritta per celebrare la rifondazione di Catania con il nome di Aitna ad opera di Ierone I;
successivamente il teatro vide anche nel 472 a.C. la prima rappresentazione della tragedia “I Persiani”, una delle opere diEschilo giunte fino a noi. Alla fine del secolo vi furono rappresentate probabilmente le opere di Dionisio I e dei tragediografi ospitati alla sua corte, tra cui Antifonte e Carcino. In quest’epoca il teatro non aveva ancora la forma canonica a semicerchio, ma era invece forse costituito da tre gradinate rettilinee disposte a trapezio. Diodoro Siculo riferisce l’arrivo a Siracusa di Dionisio nel 406 a.C. nel momento in cui il popolo usciva dal teatro. Plutarco racconta invece dell’irruzione di un toro infuriato nel teatro durante un’assemblea cittadina (355 a.C.), e dell’arrivo in carro di Timoleonte nel 336 a.C. mentre il popolo vi era riunito, testimoniando l’importanza dell’edificio nella vita pubblica.