Zona archeologica Palazzolo Acreide

Percorrendo la strada che delimita il parco archeologico, con lo sguardo si riesce ad abbracciare uno dei paesaggi più suggestivi dell\’isola, dominato dalla presenza del monte Lauro e delle valli dell\’Anapo e del Tellaro.
All\’interno del parco archeologico, si trovano i resti dell\’antica Akrai.

Il Teatro Greco è sicuramente il più prestigioso monumento acrense, definito da Paolo Orsi Teatro del cielo , la sua costruzione si fa risalire alla metà del II° secolo a.C. durante il regno di Ierone II. Una stretta galleria dà la possibilità di collegare la cava del teatro al Bouleuterion. Questo edificio di modeste dimensioni era un luogo di raduno per le assemblee del senato acrense Nella parte alta del teatro si trovano i resti del Tempio di Afrodite. A ovest del teatro, in tempi recenti, è venuta alla luce una costruzione a pianta circolare, accoglieva probabilmente, in età imperiale, un impianto termale che nel periodo bizantino fu trasformato in Battistero.

A ridosso del lato sud-est del teatro si aprono le Latomie dell\’Intagliata e dell\’Intagliatella, usate inizialmente come cave di pietra per la costruzione dell\’antica Akrai, in seguito divennero luoghi di sepoltura. Sono evidenziate dalla presenza di tombe greche, romane, cristiane, ipogei ed abitazioni bizantine. Un bassorilievo raffigurante un banchetto degli eroi impressiona la parete dell\’Intagliata.

Il Decumano è la strada principale che attraversa il centro della città in senso est-ovest collegando la porta Selinuntina con la porta Siracusana; il suo lastricato in pietra lavica ne fa senz\’altro una delle pavimentazioni stradali più conservate che abbiamo in Sicilia. Ai margini si possono individuare i marciapiedi e le mura delle abitazioni e gli incroci delle strade secondarie.
Sul pendio della città antica , sulla strada per Noto, sorgono altre importanti latomie detti Templi Ferali. Qui si venerava il culto dei morti e degli eroi. Più in basso, in una stretta valle, una serie di grandi rilievi scolpiti sulla roccia testimoniano la presenza di un culto dedicato alla dea Cibele o Magna Mater.

Ai piedi del colle una serie di bassorilievi scolpiti nel calcare documenta il culto degli acrensi nei confronti della dea Cibele o Magna Mater, riconoscibile per il timpano, il Modio e i leoni…

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